8 Agosto 2019

Il microbioma vaginale: come cambia e cosa lo influenza

L’ambiente vaginale è colonizzato da una comunità di batteri utili – il microbioma vaginale – che costituisce un ambiente in equilibrio con l’esterno, a protezione di eventuali infezioni.

Tali batteri possono insorgere a causa di un’igiene intima scarsa o condotta in modo errato, rapporti sessuali a rischio, abitudini scorrette, ma anche disordini alimentari, piccole abrasioni, stile di vita eccessivamente stressante, ambiente troppo umido o caldo e ciclo mestruale emorragico.

Il microbioma vaginale – rispetto a quello cutaneo e intestinale – è meno diversificato, ma nonostante ciò il suo equilibrio è continuamente messo a rischio e deve essere preservato per evitare o ridurre l’insorgenza di vaginosi batteriche e altre infezioni.

Il microbioma vaginale dall’infanzia all’età adulta

La sua composizione cambia nelle diverse età della donna, in rapporto al modificarsi del suo clima ormonale. Durante l’infanzia e la fase prepuberale, ma anche in fase post-menopausale e in allattamento, vi sono bassi livelli di estrogeni: l’epitelio vaginale è sottile e questo comporta bassi livelli di glicogeno – il nutrimento per i lattobacilli – e di conseguenza una bassa quantità di tali batteri.

I lattobacilli sono fondamentali per la salute del sistema riproduttivo femminile: grazie alla produzione di acido lattico, creano un ambiente acido, non adatto per la sopravvivenza dei batteri patogeni.

In età fertile e durante la gravidanza, con l’aumento degli estrogeni, la mucosa si ispessisce comportando quindi un aumento di glicogeno e quindi di lattobacilli.

Il pH vaginale è quindi un buon parametro per comprendere lo stato di salute della vagina: in età fertile è compreso tra 3.5 – 4.5.

Se il pH aumenta – per esempio per un utilizzo sbagliato di detergenti intimi, stitichezza, uso di farmaci come antibiotici – si ha uno squilibrio nella composizione del microbioma con possibile comparsa di vaginosi batteriche.

Rivolgiti sempre, per qualsiasi consiglio e dubbio, al tuo ginecologo di fiducia.

Articoli correlati