30 Gennaio 2023

Pap Test: cos’è, come funziona, ogni quanto farlo

Sembra qualcosa di pauroso, ma in realtà è un fondamentale alleato del benessere di tutte le donne. Il Pap test deve il nome al suo inventore, il medico Papanicolau e si differenzia dall’HPV test, ovvero il test per il Papilloma virus, sebbene entrambi siano strumenti di screening ginecologico.

In questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie a capire che cos’è un test di screening, come funziona e chi lo deve fare, con quanta frequenza e quali circostanze.

Esami di screening: il pap test

Un esame di screening è un esame che si effettua anche sulle donne sane, e perfino quelle che non manifestano alcun sintomo di possibile malattia. L’obiettivo di un esame di screening è infatti la prevenzione, ovvero l’individuazione precoce di eventuali malattie o alterazioni del collo uterino. In particolare, esso, insieme all’HPV test e al vaccino, sono i migliori strumenti a disposizione di una donna per tutelarsi dai rischi di tumore al collo dell’utero, o dal tumore della cervice uterina.

Insieme al tumore al seno, il tumore al collo dell’utero era fino a poco tempo fa una delle forme tumorali più diffuse tra le donne. Lo screening, e dunque le campagne di prevenzione, non riducono l’incidenza del tumore, ma aiutano i medici a individuarli tempestivamente, lasciando alle donne ottime opportunità di guarigione.

Come avviene il pap test?

Il Pap test è un esame non invasivo che permette al ginecologo di individuare lesioni precancerose o tumori nella maniera più veloce ed efficace possibile.

Durante la visita ginecologica, il medico applica uno strumento che si chiama speculum, fatto apposta per dilatare leggermente l’apertura vaginale permettendo così di vedere il collo dell’utero ed effettuare un piccolo prelievo di materiale. La procedura non è affatto invasiva, ma in base alla delicatezza del ginecologo potresti sperimentare un po’ di fastidio o di spotting ematico dopo il Pap test. Stai tranquilla, è tutto nella norma. Sparirà in poche ore.

Il ginecologo preleva le secrezioni del collo dell’utero con uno spazzolino e le mette su un vetrino, per poi esaminarle attraverso un esame citologico in laboratorio.

Il Pap-test dura pochi minuti e non richiede sforzi per chi lo riceve. Devi solo rimanere ferma e attendere che l’operatore faccia il suo lavoro. Se ti senti agitata, fai qualche respiro profondo e sappi che in ogni caso puoi sempre rivolgere ogni tipo di domanda al tuo medico.

Attenzione: attualmente, per le donne sopra i 30 anni si utilizza l’HPV-DNA test. Nel caso fossero necessari ulteriori accertamenti, si effettuerà anche il Pap-test, che è diventato però un esame di completamento. Un tempo, quando il test HPV-DNA non esisteva, si ricorreva solo al Pap-test. Dunque non spaventarti se vai dal ginecologo e ti propone l’HPV test: si tratta di un esame ancora più sicuro, e in generale più moderno.

Chi deve fare il pap test?

Il programma di screening italiano prevede che il test sia disponibile per tutte le donne a partire dai 25 anni. Di solito arriva a casa una lettera, e aderendo a questo programma sia il Pap-test che l’HPV test sono gratuiti.

Secondo gli esperti e il sito dell’AIRC, il Pap-test è consigliato per tutte le donne, ogni 3 anni, dai 25 fino ai 65 anni.

Come prepararsi al Pap-test

Non esistono controindicazioni particolari per effettuare il Pap-test, sebbene potrebbe essere necessario avere alcune accortezze prima di sottoporvisi – in maniera da facilitare il lavoro dei medici. Ecco qualche esempio:

  • Non fare il Pap-test durante le mestruazioni. Molto meglio 5 giorni prima o dopo il ciclo. Se hai fissato un appuntamento con il ginecologo proprio nel periodo della mestruazione, richiamalo e non preoccuparti. Si tratta di una eventualità perfettamente normale! Ti verrà semplicemente spostato l’esame.
  • Evita di avere rapporti sessuali nelle 24 ore che precedono il Pap-test, onde evitare contaminazioni del materiale raccolto.
  • Nelle 48 ore precedenti al Pap-test, evita di inserire nella vagina lavande profumate (al ginecologo non interessa molto, e rischi di compromettere il test), prodotti spermicidi o schiume di varia natura.
  • Puoi fare il Pap-test anche se sei in gravidanza, ma è sempre meglio informare gli operatori che ti trovi in stato interessante.
  • Non devi specificare al ginecologo che stai utilizzando contraccettivi orali o la spirale intrauterina ai fini del Pap-test: questi due anticoncezionali, infatti, non compromettono i risultati.
  • Continua a sottoporti agli esami di screening anche se sei in menopausa, almeno fino ai 65 anni.
  • Continua a sottoporti agli esami di screening anche se non hai rapporti sessuali per un periodo di tempo.
  • Puoi (devi!) fare il Pap-test anche se sei vergine: non dovrai fare altro che comunicarlo agli operatori, che adotteranno una procedura leggermente più delicata.
  • Se hai subito un’isterectomia sub-totale, dovrai comunque sottoporti a regolari Pap-test.

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